sabato 25 febbraio 2017

Fascite plantare

Fascite Plantare cos'è e come trattarla

Quando ci si riferisce alla fascite plantare si parla di un problema che affligge circa il 10% della popolazione e che la maggior parte delle persone ne sperimenta almeno una volta nella vita i sintomi.

Questa della fascite plantare è uno dei problemi più diffusi e maggiormente trattati negli specialistici. La parte che viene colpita è il piede, causando dolore alla pianta del piede che generalmente si sviluppa come un dolore al tallone ma che si può estendere su tutta la pianta del piede e in base alla gravità propagarsi fino alle dita senza però coinvolgerle. Stiamo parlando di un'infiammazione che interessa la fascia plantare, un' insieme di fibre che si trova alla base della pianta del piede e unisce il tallone con l'estremità del piede.




La fascia plantare è fondamentale nei movimenti più comuni come la deambulazione, la corsa, i salti e ha lo scopo di trasmettere la spinta dai muscoli fino alla punta del piede per permettere il movimento. Essa si allunga e accorcia durante la deambulazione. Essendo una parte del corpo molto utilizzata è facile che si usuri e sia soggetta a infiammazioni. Le continue sollecitazioni sono infatti la causa dell'infiammazione della fascia plantare e più esse sono intense e più possono portare alla lesione delle fibre di cui è composta. Continui movimenti provocano delle microlesioni alle fibre e solitamente sono innocue ma dato il lungo tempo necessario per rigenerarsi, se a causa della ripetizione dei movimenti la quantità di fibre rotte aumenta, si ha lo sviluppo dell'infiammazione e la fascia si sfibra. Assume importanza anche li intensità della sollecitazione applicata, infatti, ad esempio un movimento come un salto applica grandi stiramenti alla fascia e può rompere molte più fibre rispetto a movimenti più leggeri come la deambulazione.

 Fatte queste premesse si capisce che le persone più soggette sono gli sportivi come i podisti che percorrono lunghe distanze, i calciatori, gli sport che prevedono salti e movimenti sulle punte come la danza classica. Anche le persone che non fanno queste attività possono comunque essere interessate, infatti lavori molto attivi o che necessitano di passare molto tempo in piedi possono portare all'infiammazione della fascia plantare. Anche l'obesità è una causa, questo perché tutto il peso in eccesso va a applicare una forza sul piede. 

E' consigliato utilizzare calzature adeguate al tipo di attività che si ha intenzione di svolgere, infatti scarpe che non sostengono bene il piede, che hanno una suola troppo dura o morbida o che sono delle dimensioni sbagliate, troppo strette o troppo larghe, possono portare a problemi di infiammazione. Solitamente i sintomi principali sono dolore al tallone e alla pianta del piede che compare soprattutto al risveglio, quando si muovono i primi passi scendendo dal letto, oppure dopo lunghi periodi di inattività in cui si rimane a lungo seduti o sdraiati. Il motivo è che in questi casi la fascia si rilassa e si accorcia e nel momento in cui andiamo a utilizzarla, non essendo elastica come al solito, farà fatica ad allungarsi durante i passi e questo porterà al dolore. Dopo i primi passi però la fascia inizia a lasciarsi andare riprendendo la sue elasticità, per questo motivo si avrà un alleviamento del dolore. Il dolore solitamente scompare durante l'attività fisica per poi ricomparire al termine di essa e a fine giornata o dopo una lunga camminata. anche se il dolore scompare durante l'esercizio, è comunque consigliato stare a riposo e eseguire attività alternative perché la situazione potrebbe peggiorare fino ad arrivare alla completa rottura della fascia che solitamente è avvertibile come un rumore simile a uno schiocco e un immediato e molto intenso dolore che impedisce di continuare qualsiasi attività che era in corso.


 La diagnosi della fascite plantare avviene tramite visita da uno specialista che valuterà l'anamnesi del paziente tramite domande e palperà la zona per trovare più precisamente la zona interessata e se è presente del gonfiore. Farà poi eseguire dei semplici movimenti per verificare la funzionalità del piede. Solitamente questo tipo di analisi è sufficiente, ma in alcuni casi potrebbe essere richiesta una radiografia o TAC per escludere altre patologie.


 IL trattamento prevede riposo, applicazione di ghiaccio per ridurre il gonfiore, alcuni tipi di massaggi possono essere utili per alleviare il dolore, questo nei casi più lievi. Se la patologia è di carattere più acuto sarà lo specialista a guidarvi verso le metodologie di cura più adatte per la guarigione e sugli esercizi utili per recuperare. E' importante non prendere alla leggera la malattia perché si allungherebbero i tempi di guarigione e potrebbe degenerare fino alla completa rottura della fascia o alla formazione di una spina calcaneare.